RIVISTA DI STUDI ITALIANI | |
Anno XXII , n° 1, Giugno 2004 ( Contributi ) | pag. 41-58 |
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DA OTHELLO DI SHAKESPEARE A OTELLO OSSIA IL MORO DI VENEZIA DI ROSSINI* |
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PAOLO SOMIGLI | |
Libera Università di Bolzano | |
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Il melodramma italiano ottocentesco è un genere musicale fortemente condizionato da regole e convenzioni, che ne costituiscono il "codice linguistico tacitamente condiviso da autori, esecutori e pubblico"1. La presente lettura di Otello ossia Il Moro di Venezia (Napoli, 1816) di Gioachino Rossini su libretto di Francesco Berio di Salsa vuole evidenziare come l'ampio sistema di convenzioni non agisca solo a livello formale, ma ricada sulla vicenda e sui singoli eventi, vincolando l'operato del librettista. Solo alla luce di questo è possibile una valutazione di un libretto; infatti, "per quanto non siano mancati nella storia libretti che abbiano interessato per i valori poetici autonomi o che siano stati considerati come prodotti letterari, una valutazione del libretto non può prescindere dalla sua destinazione e dalle sue esigenze di raccordo tra le varie arti che compongono il melodramma"2. |
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