RIVISTA DI STUDI ITALIANI | |
Anno XXIII , n° 2, Dicembre 2005 ( Letteratura straniera ) | pag. 153-160 |
EDITH WHARTON A FIRENZE | |
FRANCA BACCHIEGA | |
Università di Urbino | |
Abstract: L'Italia è sempre stata tra i paesi più frequentati dagli scrittori e artisti di ogni provenienza. I visitatori migliori, i più attenti, hanno colto quello straordinario rapporto che si è creato fra la natura e la cultura, e Firenze è stato l'habitat nell'ultimo Ottocento e, nei primi due decenni del Novecento, dei più raffinati artisti e dei più appassionati intenditori d'arte. Di questo prezioso gruppo di ospiti stranieri, fa parte Edith Wharton Jones. La Wharton rimane una figura chiave nel rapporto tra l'Italia e gli scrittori, soprattutto americani, perché ha scoperto periodi culturali, oltre il Rinascimento, estremamente ricchi ed importanti nella storia della cultura artistica italiana e da quelli ne ha tratto oggetti e argomenti di narrazione; ha scoperto e percorso, passo passo, intere regioni italiane mettendo in luce sfondi nuovi, sconosciuti ai viaggiatori stranieri che percorrevano per lo più i soliti percorsi e osservavano dei primi piani che erano diventati molto convenzionali. Ha mutato il gusto verso l'Italia, almeno quello dei suoi connazionali. Ha insegnato a leggere l'Italia in modo nuovo. Parole chiave: Goethe, impressionismo, Rinascimento, Barocco, D. H. Lawrence, Rilke, Elisabeth Barrett Browning, Vernon Lee, John Ruskin, Settecento, Ottocento, Paul Cézanne, Picasso, Henry James, Hawthorne, Fitzgerald, Zola, Thomas Hardy, R. B. Lewis, George Berkeley. |
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