Nei sei anni che intercorrono tra Gli indifferenti (1929) e Le ambizioni sbagliate (1935) Alberto Moravia fu particolarmente attivo, pubblicando novelle e racconti su riviste d'avanguardia e arricchendo le sue esperienze culturali con viaggi in Inghilterra, per conto della Stampa di Torino, in Francia e in altre nazioni. Consolidava in tal modo quell'impronta europea - costante nel suo itinerario di narratore, di critico, di moralista laico - che ci permette di collocarlo tra gli intellettuali in controtendenza con gli indirizzi di politica culturale del fascismo e insofferenti delle angustie di una letteratura provinciale. "Moravia - scriveva Angelo Guglielmi su Paese sera del 22 aprile 1980 - offre modelli di comportamento e di pensiero in grado di affrettare la nascita dell'uomo europeo del nostro Paese". [...]