"To die, to sleep, perchance to dream"
(Shakespeare, Hamlet, Act III)
Sheryl L. Postman già ebbe occasione di individuare un viaggio
ipnagogico attraverso il tempo nel romanzo di Giose Rimanelli. Lo stato ipnagogico ricorre quando si entra in quella zona di confine tra la veglia e il sonno, due condizioni che avvicinandosi, forse si escludono a vicenda lasciandoci in una zona neutrale, un mare nostrum di angosciose incertezze, tra vita e morte, tra la tenebra dei grandi archetipi dell'inconscio collettivo e la televisione ancora accesa che continua a trasmettere spot pubblicitari non più veicolati da codici linguistici, ma solo proiezioni e giochi di luce riflessi sul volto dello scrittore che non dorme e non è nemmeno sveglio, che non è morto ma che non dà nemmeno segni di vita. [...]