RIVISTA DI STUDI ITALIANI | |
Anno XXVI , n° 1, Giugno 2008 ( Contributi ) | pag. 16-52 |
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MUSICA E MECENATISMO A ROMA NEL PRIMO SEICENTO. VINCENZO GIUSTINIANI E IL “DISCORSO SOPRA LA MUSICA DE’ SUOI TEMPI” |
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GENNARO TALLINI | |
Istituto di Studi Italiani Università della Svizzera Italiana, Lugano (CH) |
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Abstract: Il saggio studia la figura dei due fratelli Giustiniani, il cardinale e legato pontificio a Bologna, Benedetto ed il marchese di Bassano di Sutri Vincenzo, potenti protettori e mecenati di Caravaggio e di diversi musicisti e proprietari della omonima Galleria, primo mirabile esempio di collezionismo antiquario organicamente disposto e documentato. Soprattutto il marchese Vincenzo è poi importante per aver scritto alcune epistole a carattere trattatistico sulla musica, sulla pittura, sull’architettura. La loro attività, divisa tra il palazzo Giustiniani e quello di Bassano di Sutri, la chiesa di San Luigi dei Francesi e l’Oratorio e la chiesa di Santa Maria in Vallicella, rientra, dunque, nella grande politica culturale che molti cardinali e papi, tra il Cinquecento ed i primi trent’anni del Seicento, inaugurarono trasformando i segni evidenti del mecenatismo in una fonte di potere politico non indifferente e riportando Roma stessa agli splendori artistici che contrassegnarono la città nel secolo precedente. Parole chiave: Vincenzo e Benedetto Giustiniani, Caravaggio, Theodoro Amyden, artistic patronage, collezionismo seicentesco, Collezione Giustiniani. |
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