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Modern Italy
Journal of Modern Italian Studies
RIVISTA DI STUDI ITALIANI
Anno III , n° 1, Giugno 1985 ( Contributi ) pag. 89-104

L'IPNOSI DEL MALE:
NOTA SU TRA DONNE SOLE DI PAVESE
TIBOR WLASSICS
University of Virginia,
Charlottesville, Virginia
Nel bel mezzo del racconto più estivo e agreste di Pavese, Il diavolo sulle colline, il personaggio Pieretto (in cui si riconosce il "Hoffman" del lontano Ciau Masino, modellato a sua volta sull'amico Ginzburg) fa una reminiscenza inaspettatamente invernale e urbana: "A me piace l'odore dell'acetilene, — disse Pieretto. — Mi ricorda le bancherelle
d'inverno e le trombette..." (VIII, p. 185)1. Il carnevale torinese. Lo stesso motivo spunta anche nel diario di Pavese nel dicembre del 1948 (tempo di 'gestazione' di un nuovo romanzo, come preciserà lo stesso diarista l'ultimo giorno di quell'anno), già tra virgolette, quasi citazione da un'opera che è ancora tutta da farsi però: "Entrai a Torino a carnevale, come un tempo facevano gli studenti e i saltimbanchi..." (Il mestiere di vivere, 25 dicembre 1948). Si tratta dell'affioramento del filo della memoria sotterranea che attraverso le note 'intime' collega Il diavolo sulle colline al romanzo successivo: fenomeno osservabile da sempre nell'opera di Pavese, quasi a significarne l'unità ideale, e la continuità persistente dell'ispirazione da uno scritto all'altro. [...]
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