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Modern Italy
Journal of Modern Italian Studies
RIVISTA DI STUDI ITALIANI
Anno XXI , n° 2, Dicembre 2003 ( Contributi ) pag. 68-78

LA SCRITTURA NELLO SPAZIO
STEFANO BARTEZZAGHI
Milano
Galileo annuncia la cometa siderea Steinberg che traccia la sua orbita attraverso il cielo di carta.
(I. Calvino, Una pietra sopra, "La penna in prima persona")


Tabula rasa

Proprio all'inizio della prima delle sue Lezioni americane, quella dedicata alla leggerezza e destinata a un successo tanto vasto da diventare proverbiale e persino equivoco, Italo Calvino traccia un'importante definizione di poetica personale. Il fatto che si tratti di una definizione
preliminare ha un suo interesse, perché Calvino è uno scrittore di incipit, prima di decidere di intitolarlo con il suo stesso incipit, per Se una notte d'inverno un viaggiatore aveva pensato a titoli tutti incoativi, come: Esordi, Preludio, Qui comincia l'avventura, Chi ben comincia, L'ingresso, Alfa, Tutto sta per cominciare, Chi apre chiuda, L'avvio, Levar l'ancora, Dar vela ai venti, Il bel giorno che si vede dal mattino, Ouverture, L'iniziazione, Primordi.
Nelle prime battute di quella prima lezione americana Calvino diceva: "L'inizio è il luogo letterario per eccellenza perché il mondo di fuori per definizione è continuo, non ha limiti visibili".
Qui finisce il mondo, qui incomincia l'opera. Il limite che Calvino spesso usa per demarcare lo spazio letterario è spesso una tabula rasa.
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