Abstract:
Il sarto di Chiuso – che ospita dapprima Lucia appena liberata (cap. XXIV), e più tardi, brevemente, don Abbondio, Perpetua e Agnese in fuga verso il castello dell’innominato (cap. XXIX) – è uno dei personaggi minori dei Promessi sposi che meglio incarnano l’ideale manzoniano di carità semplice ma pratica e il concetto di bontà “quotidiana”. A queste qualità si affianca però il difetto – peraltro veniale – della piccola, ingenua vanità che gli deriva dal saper leggere e dal conoscere in effetti alcuni libri popolari, e perciò dal sentirsi il “dotto” del villaggio, quasi un “letterato”. Ma il Manzoni, sottolineando forse eccessivamente questa sua debolezza di voler apparire un uomo “colto”, ha reso il sarto meno apprezzabile di quanto sarebbe stato opportuno e di quanto probabilmente intendeva presentarlo ai lettori del romanzo.
Parole chiave:
Sarto, Lucia, Agnese, don Abbondio, cardinal Federigo.